lundi 14 février 2011

SAN VALENTINO - 2011



Sembra che oggi sia S. Valentino.

Stanno festeggiando tutti: il gatto bullo bianco-nero,
le due gattine, i miei padroni.  Tutti tranne me.

Nessuna gatta mi vuole bene, SOOOOOOOOOB!!!



ENGLISH TRANSLATION: 
VALENTINE'S DAY IS A TORTURE
FOR A  LONELY CAT LIKE ME
PLS CONTACT AMNESTY INTERNATIONAL
HEEEEEELP!!!




vendredi 28 janvier 2011

25.1.2011

A première vue tout était juste comme d'habitude:
de longues arcades...


..deux tours...


...des passatelli, "un défi lancé à la Romagne" (et pourquoi donc?)...


...toujours le même type qui fait la manche, devant la poste...
 

...le portrait auréolé du lion des jardins Margherita (ou est-ce le chat Moka?) dans les couloirs de la bibliothèque municipale...


..."le temps perdu à savoir comment..."
 

et juste avant que tout le monde se soit déconnecté ...mon nouveau chez moi, pour le plaisir de ceux qui ont raté l'inauguration (cliquez pour agrandir)!!!
 

lundi 20 décembre 2010

Natale

Oggi, all'asilo di Watermael, era in programma la preparazione dei regalini di Natale per i nostri genitori.

Per motivi che ignoro, il mio papà adottivo ha cercato di trattenermi dall'andare all'asilo, adducendo come ragione che "in una società multiculturale, festeggiare il Natale è un gesto reazionario".  Ha provato persino a legarmi al corrimano delle scale, perché rimanessi a casa.

Ma in fin dei conti devo dire che preparare i regali di Natale è una cosa che mi piace moltissimo.  Purtroppo la situazione, per quanto mi riguarda, è un po' triste: contrariamente alla maggior parte dei miei compagni di scuola, io non ho genitori "veri", ma solo quei due dementi di esseri umani.  Dicono che la mia mamma era di Gembloux e che il mio papà lavorava in una topaia a Molembeek, dove sono nato.  Ma di loro non so niente.

L'unico parente di cui sono sicuro è il mio zio Moka.  Il professore dell'ULB.   Purtroppo se n'è andato qualche anno fa. Di lui resteranno, come successe a Socrate, solo frasi riportate da altri. Frasi cosi':  "c'est un beau lapin", "il n'aime pas les chiens", "les flamands, c'est comme les cochons"...

E cosi' il mio UNICO regalino l'ho dedicato a lui.  All'altro mio papà non interessa il Natale e (secondo lui) "alla mamma nemmeno".

Eccolo il mio regalo per Moka.  Si tratta (cosi' almeno l'ha definito il mio patrigno, al mio ritorno) "un prodotto audiovisivo di eccellentissima fattura". 

http://www.youtube.com/watch?v=0jd2MSe7maQ

mercredi 8 décembre 2010

Det viktigaste är DU

In un momento come questo, in cui palesemente la cronaca politicosociale non offre granché di interessante, l'Unità ha pensato bene di avviare una campagna contro le "pubblicità offensive per le donne"... (v. qui sotto):


A chiunque trasmetta al giornale l'immagine di una foto offensiva o di una scritta contenente la parola "culo", è stato promessa un'edizione rara di tutti gli interventi parlamentari di Togliatti.  Attratto da questa prospettiva, ho preso l'abitudine, negli ultimi giorni, di inchiodare con la macchina davanti a ogni poster stradale contenenti dettagli offensivi e di fotografarlo con il teleobiettivo: con la neve e il ghiaccio che ci sono attualmente a Bruxelles, sto correndo grossi rischi, ma il fine giustifica i mezzi.

Per tornare alle scelte editoriali del giornale che fu di Gramsci e persino di Bordiga: solo uno spirito  maligno potrebbe sospettare che la galleria di foto di "denuncia" di cui sopra (evidentemente DESCRIVERE gli annunci non sarebbe bastato, meglio mostrare per meglio sensibilizzare) sia stata pubblicata ANCHE come trovata pubblicitaria o specchietto per le allodole. Tipo le 50 gallerie dedicate da Repubblica al Motorshow, pochi giorni fa, dove non trovavi un motore neanche con la lente d'ingrandimento.  Se fossi un SUV, mi sentirei offeso (Copyright  Cecco Angiolieri).

Quello che mi ha colpito, e mi spinge a SCENDERE IN CAMPO è pero' un'altra cosa: la vaga analogia tra la foto offensiva qui sotto - che prende spunto da un fine nobile, quello di incentivare le immatricolazioni all'università (e sarebbe troppo facile commentare che le matricole che si sono iscritte per le TETTE, ora si trovano sui TETTI / delle facoltà / a fare casino)  -  e il poster della CHIESA LUTERANA DI SVEZIA, affisso nella metropolitana l'estate scorsa, per fare PUBBLICITA' ALLA CRESIMA.


 (foto 1: Copyright DE GREGORIO + UNIBO 2009, foto 2: Copyright COLLA + STOCKHOLMS LOKALTRAFIK 2010)

Tutto cio' ha suscitato in me profonde riflessioni sulla spiritualità contemporanea, la desacralizzazione del rito, la relatività del concetto di osceno, l'individualismo moderno e la progressiva dissociazione dell' "alterità" in un mondo di simulacri.  Ho condensato il tutto in un volumetto rilegato con prefazione di P. Sansonetti e postfazione di U. Eco. 

Vi offro di inviarvelo gratis, in cambio di una decina di foto offensive, che pubblichero' su questo blog per incrementarne il successo.


mercredi 24 novembre 2010

Saviano - parte II

(...)

Una caratteristica tutta particolare della trasmissione è la declamazione di lunghe "liste". A prima vista avrete pensato, come me, che si trattava di un esercizio analogo alla lettura degli ingredienti dei frollini da parte di Vittorio Gassman (salvo che Gassman recitava meglio di Gianfranco Fini)

Alla prova dei fatti mi sono pero' ricreduto, e ho capito che si trattava di un espediente retorico collegato agli archetipi piu' fondamentali della nostra tradizione culturale. Tra i precedenti storici di queste performance si trovano certe canzoni di Angelo Branduardi, ovvero la lista dei dieci "items" che Mosé ricevette sul monte Sinai: lista resa ormai completamente inattuale dalla creazione di internet e delle nuove autostrade dell'informazione, come "Infostrada" e quell'altra roba che ti informa quando c'è traffico (e che io ho sempre chiamato "infostrada").

Altre liste memorabili sono il famigerato "questionario di Proust" * (che potrete sottoporre a una ragazza durante un appuntamento galante, se volete essere matematicamente certi di non vederla mai piu'), la "lista di Schindler", famosa per nonsoqualmotivo, e la "Lista dei savi anziani di Sion / edizione 2000 (De Agostini)".  Quest'ultima, simile per certi aspetti alla precedente, è pero' piu' utile nel caso vi trovaste a Sion (ridente cittadina del cantone del Valais, in Svizzera**)  e aveste bisogno di intrattenervi con qualche savio anziano. In tal caso vi avverto pero' che dovrete prepararvi ad imbattervi in personaggi con nomi tipo "Lev Bronstein", che era anche lo pseudonimo di Trotzkij.  Devo ammettere che io stesso, se mi chiamassi Trotzkij, preferirei di grand lunga uno pseudonimo come Bronstein.  

C'è anche una lista di W. Allen, dal film Manhattan.


Devo dire che mi sono riconosciuto completamente nel genere post-televisivo della declamazione della lista e che, nel mio piccolo, penso perfino di aver precorso i tempi.  Un mio compagno del liceo, per esempio, aveva compilato con una precisione degna di miglior causa una "lista" comprendente tutti gli alunni del liceo con tendenze sessuali devianti.  Soltanto quando la lista di quelli che gli dicevano "ma sei fuori? Piantala o chiamiamo la neuro!" ebbe superato il numero degli pseudogay che aveva recensito, ha buttato via la lista. Un altro documento interessante, che posso mettere a disposizione  dei lettori, è una lista di tutti i prezzi dei beni di prima necessità che si potevano reperire in Svezia nell'autunno del 1991, convertiti in Lire italiane.  Se preferite un documento piu' sintetico, la "lista delle fidanzate di Antonio Gramsci" è quello che fa per voi. Il documento sofferto e provocatorio (che metto in vendita a un modico prezzo) dimostra con quale facilità le raccomandazioni di etica sessuale che la Chiesa cattolica proclama tra tante critiche possono essere realizzate se uno si trova ad essere gobbo e rinchiuso in un carcere speciale dall'adolescenza all'età matura. ***

Basta con le questioni tristi. Tra gli argomenti piu' "hot" della trasmissione savianesca c'era il tema dell' Eutanasia.  Era ora che qualcuno - adesso che don Baget Bozzo non c'è piu' - affrontasse questo tema con serietà e pacatezza.  Per dimostrarne la necessità, un medico (il cantante Doc Gyneco) ha letto una lista di tutti i suoi pazienti che ha guartito da gravi malattie e che, a pensarci bene, non se lo sarebbero meritati affatto. Di sicuro anche voi avrete in mente persone che, morendo, ci avrebbero risparmiato lunghe e inutili sofferenze (per esempio, quando ero in affitto a Stoccolma e pagavo ben 5000 corone al mese…)

Ogni volta che sento la parola "eutanasia" rivedo me stesso, da bambino: davanti a una mia lieve indisposizione, mio padre la proponeva come possible alternativa ad una medicina che non mi piaceva. Allora non capii quello che mi era sembrato essere un eccesso di pragmatismo, influenzato dai paesi nordici. Oggi devo constatare che, dopo tanti anni, i pregiudizi in materia restano fortissimi.  Invero, la morte puo' essere una benedizione (come diceva anche San Francesco, pensando a sua sorella); ed è pensando a tutto questo che oggi, quando un cretino mi ha tagliato la strada mentre venivo al lavoro, gli ho augurato, benedicendolo, un'eutanasia instantanea.

In conclusione, penso che bisognerebbe adottare una posizione piu' possibilista: anche i credenti delle maggiori  fedi dovrebbero poter aderirvi. Sempre che credano in un Dio di amore e non (come il sottoscritto) in un Dio bisbetico e vendicativo, che piu' tardi lo incontri, meglio è.

Il tema pero' non dovrebbe essere preso di petto, ma con formule piu' allusive e suadenti. Proprio in questo spirito vorrei proporvi, in vista della prossima trasmissione, di contribuire a un'innovativa lista, che potrebbe disporci meglio tutti quanti nei contronti nell'eutanasia:

la LISTA DEI 10 000 MOTIVI PER I QUALI LA VITA NON E' DEGNA DI ESSERE VISSUTA

Ho provato a cominciare, voi non avete che a continuare:

1.    Accarezzare un cane dall'aspetto mansueto, ed esserne morso

2.    Come prima, ma con la rabbia.

3.    Come prima, prima della scoperta del siero.

4.    Ascoltare un gruppo di fanciulli che tentano di imitare il canto dello jodl

5.    Addormentarsi al volante

6.    Trovarsi in macchina con uno che sta per addormentarsi al volante

7.     Venire costretto ad iscriversi a "La Fameja Bulgnèisa"

8.     Essere testimone di pregiudizi nei confronti dei Rom

9.     Essere derubati da un Rom

10.   In una torrida giornata estiva, in un ritrovo tra amici, chiedere una birra e ricerverne una a temperatura ambiente.

11.     Durante una siesta, essere svegliati da un claxon stile "Il sorpasso"

12.   Sbagliare sala al cinema e doversi sorbire un film del "nuovo cinema tedesco" degli anni '70

13.    Affacciarsi dal finestrino del treno "vecchia maniera" per essere investiti dall'aria fresca della primavera ed essere invece investiti dai resti del portacenere / pranzo / spazzatura di due scompartimenti piu' in là

14.  Invitare un gruppetto di amici a guardare insieme la finale dei mondiali ed accorgersi che il proprio televisore è in bianco e nero, che la sintonia non funziona e l'audio nemmeno.

15.    Nel corso di una romantica passeggiata al chiaro di luna, essere investiti da uno sciame di fastidiose zanzare e apprendere in seguito che si tratta di una zona infestata dal paludismo.

16.    Leggere dei blog insulsi

17.    Redigere delle liste come questa

18.    Leggere delle liste come questa

19.   Stare a sentire dei tizi che leggono liste come questa in TV





(*) http://geudensherman.wordpress.com/20e-eeuw/marcel-proust/le-questionnaire-de-proust/

(**)  Non a caso anche il primo Sionista, Teodhor Hertzl, abitava in Svizzera. In Israele lo venerano e lo chiamano il "MEGAHerzl"

(***)     Qualora uno, nostante tutto, approdasse lo stesso al matrimonio (remedium concupiscientiae, secondo la nota dottrina), beccarsi in moglie una spia del Kgb, come capito' a Gramsci, puo' valere come monito definitivo contro ogni tentazione lussuriosa.

Da Pyongyang a Casal di Principe: tutto un magna magna

Amici umani,

E' stata una lunga assenza, scusatemi.  Ho attraversato una crisi creativa paragonabile a quella dell'ultimo Beethoven (dopo la sordità)  o del primissimo Picasso (prima che si comprasse gli occhiali stroboscopici).  Ho passato questi giorni sulle rive del lago Maggiore, a leggere e rileggere Gianfranco Miglio.  Adesso è passata. E anche sulla spinta delle vostre lettere di incoraggiamento – di cui vi ringrazio – ho deciso di tornare tra voi.

Se qualche settimana fa il momento era grave, ora siamo al count down finale: a Napoli, a Seul, a Bruxelles come a New York, il mondo occidentale, quell'avamposto di civiltà e di raffinatezza che abbiamo conosciuto finora (avete presente il "Benny Hill Show?"), è impegnato in una resa dei conti definitiva contro la barbarie.  Vale o no la pena, per una volta, di essere anche noi protagonisti e non vittime della cieca violenza della Storia?  Boh!!!  Tutto sommato penso che non ne valga la pena, ma il mio parere conta assai poco.

Soffermiamoci un momento sull'evento della settimana: la trasmissione di Saviano e quell'altro.  Un altissimo momento di coscienza civile: sono quei piccoli soprassalti che anticipano il risveglio nazionale.  "Siamo al 25 luglio", ha scritto Repubblica; "sento aria di 8 settembre", mi ha confidato un amico. E io sono giù a sternutire perché, da cretino ho dato retta a tutti, ho spento il riscaldamento e sono uscito con la polo e gli occhiali da sole, mentre a Bruxelles sta già nevicando…

La trasmissione, comunque, arrivata ormai alla seconda puntata, è stata contrassegnata da momenti di altissima televisione.  Ho apprezzato moltissimo, in particolare, la presenza di imitatori, handicappati e altri deficienti tra gli invitati.  Il mondo è vario, non è fatto tutto di persone brillanti, sexy e levigate come nella TV degli anni '60 (avete presente Don Lurio?), ed è ora di ammetterlo. Squisitamente raffinata mi è sembrata, in particolare, la performance dei due comici situazionisti con deficit psicomotori che impersonavano, nella puntata della settimana scorsa, due "segretari di partito" di destra e di sinistra.  Le imitazioni erano, ahimé, piu' che verosimili…

Un altro elemento da segnalare è il format, altamente innovativo, della trasmissione. Torna una televisione lenta, articolata e ragionante.  E' la televisione del XXI secolo ha scritto qualcuno(*), e non mi sento di contraddirlo.

(segue)



"…la TV postcatodica, di quei ragazzi per i quali Armstrong non è ne' un trombettista paffuto, né un astronauta, né un ciclista, perché non hanno mai sentito parlare di nessuno dei tre e per questo, appena escono dalla scuola materna, si trovano proiettati "oltre" lo scibile e il senziente e possono toccare il "vero" senza passare per il verosimile" (A.  Baricco, "E a noialtri chi ci legge?" Mondadori/Boringhieri)

mercredi 3 novembre 2010

TV e memoria storica: il mito di EDDA CIANO

A sentire i giornali, che hanno sempre ragione, stiamo vivendo un momento decisivo per il nostro frastornato paese.  Dopo aver subodorato, una quindicina di anni fa, "l'agonia del novello Nerone", e, nel 2009, "il canto del cigno del pelato rifatto", Repubblica pronostica con crescente rigore analitico che "una fine anticipata della legislatura non è poi del tutto da escludere". Mai come adesso il nostro popolo ha bisogno di trarre dalla propria storia lucidità, consapevolezza etica, percezione di cio' che è essenziale. Proseguendo sull'onda dell'ultimo post, ho quindi scelto di parlarvi di un personaggio affascinante e controverso della storia patria, alla quale sarà prossimamente dedicata una fiction prodotta da RAI - Beautiful History Channel.  Se vi sembra di averne già vista una sullo stesso argomento, siete probabilmente vittime di un errore, o di un eccesso di rigore critico.

Di Edda Ciano basta sapere, com'è d'altronde noto, che fu figlia di un altissimo dignitario del regime fascista: Italo BALBO. Oratore stentorio, impavido soldato e valente autiere, Balbo si distinse in particolar modo nell'impresa della trasvolata dell'Oceano Atlantico a bordo di un bimotore: prodezza che lo affianca al grande LINDBERG, amatissimo dai bimbi anche in quanto creatore del personaggio di Pippi Calzelunghe, e basta a giustificare la sua futura nomina a Governatore della Libia.  All'inizio degli anni '30 (ce l'ha ricordato, di recente, RAI 3) una tournée del prodigioso trasvolatore negli Stati Uniti d'America gli procuro' una fama imperitura: non è certo un caso se mezzo secolo piu' tardi, nel creare un personaggio di coraggioso italoamericano, questi venisse battezzato, in suo onore, Rocky BALBOA, i cui film sono di recente riapparsi sui teleschermi. 

Torniamo ad Edda. Le sue disgrazie cominciarono con il suo apparentamento alla famiglia del Duce, le nozze con suo figlio Vittorio ed il trasferimento nella di lui casa (il famoso "Vittoriale". L'altro figlio del Duce, Littorio, si insedio' invece al Littoriale. Coi tempi che corrono possiamo solo consolarci pensando che la nipote non si chiama Quirina).  La fase matura del Fascismo fu pregna di tensioni ideali. Come ci hanno ricordato di recente virtuose trasmissioni divulgative, Mussolini dovette, in rapida successione, pacificare la Somalia, contrastare il declino della democrazia in Spagna, protestare contro il razzismo dilagante (un po' come fa Fini ai nostri giorni) e istituire – insieme al Re e ai suoi familiari, in vista del suo prossimo esilio,  "Miss Italia nel mondo".

In breve. Il marito di Edda era un uomo vanitoso e ciarliero nonché consumatore di oppiacei: veniva percio' soprannominato CIANO (dal fiorentino "ciane", le bisbetiche chiacchierone di cui parla Carducci, o dall'aggettivo "cianotico")  e fini' incastrato in una brutta storia nel nord est, a Verona.  Pare che si trattasse di un tipico caso di parricidio (tradire chi ti ha fatto del bene è sempre cosa pessima) il che ci riporta inevitabilmente, data l'ubicazione del fatti, ad un'altra vicenda ampiamente coperta dalla cronache mondane, quella di Pietro MASO. Per sua somma sfortuna, Ciano - chiamiamolo anche noi cosi' - non fu giudicato da un giudice comunista.  E' il men che si possa dire.  Ricordiamo ancora che, figura per certi aspetti femminea e volubile, Ciano teneva un diario segreto. Quando ancora i diari Panini,  Linus e Candy Candy non esistevano - il DIARIO di CIANO ha allietato le giornate di tanti scolaretti. Questa è storia, e non squallido pettegolezzo: per tagliare alla radice ogni puriginosa curiosità, ricordero' ancora che lo storico che ha piu' approfondito questa vicenda – oltre al solito Vespa, che come noto è il figlio di Mussolini – è un altro figlio d'arte: il rampollo di Claretta Petacci, Arrigo PETACCO.

Sul PROCESSO DI VERONA e il suo contesto non mi soffermero', per non cadere nel nozionismo, o peggio nell'ideologismo tipico di tanta storiografia della Prima repubblica. Basti quello che ne scrisse, a suo tempo, il Poeta ("…tornerem, sacra corona, alla casa che ci aspetta…?") Dalla storia, Edda è entrata nella leggenda: "Porta a porta" ci ricorda, tra l'altro, che Ella era pia e casta, e che perdono' i suoi persecutori.  Si notano sorprendenti analogie con le biografie di donna Rachele, Sora Lella e Laura Antonelli (vedi le fiction rispettive):  e se si trattasse della stessa persona? 

Sul dignitoso riserbo che il nostro popolo sa assumere davanti al dispiegarsi del Tragico nella storia valga, invece, questa sintesi icastica e premonitrice:

http://www.youtube.com/watch?v=1a2xfNmF1ug&feature=related