lundi 20 décembre 2010

Natale

Oggi, all'asilo di Watermael, era in programma la preparazione dei regalini di Natale per i nostri genitori.

Per motivi che ignoro, il mio papà adottivo ha cercato di trattenermi dall'andare all'asilo, adducendo come ragione che "in una società multiculturale, festeggiare il Natale è un gesto reazionario".  Ha provato persino a legarmi al corrimano delle scale, perché rimanessi a casa.

Ma in fin dei conti devo dire che preparare i regali di Natale è una cosa che mi piace moltissimo.  Purtroppo la situazione, per quanto mi riguarda, è un po' triste: contrariamente alla maggior parte dei miei compagni di scuola, io non ho genitori "veri", ma solo quei due dementi di esseri umani.  Dicono che la mia mamma era di Gembloux e che il mio papà lavorava in una topaia a Molembeek, dove sono nato.  Ma di loro non so niente.

L'unico parente di cui sono sicuro è il mio zio Moka.  Il professore dell'ULB.   Purtroppo se n'è andato qualche anno fa. Di lui resteranno, come successe a Socrate, solo frasi riportate da altri. Frasi cosi':  "c'est un beau lapin", "il n'aime pas les chiens", "les flamands, c'est comme les cochons"...

E cosi' il mio UNICO regalino l'ho dedicato a lui.  All'altro mio papà non interessa il Natale e (secondo lui) "alla mamma nemmeno".

Eccolo il mio regalo per Moka.  Si tratta (cosi' almeno l'ha definito il mio patrigno, al mio ritorno) "un prodotto audiovisivo di eccellentissima fattura". 

http://www.youtube.com/watch?v=0jd2MSe7maQ

mercredi 8 décembre 2010

Det viktigaste är DU

In un momento come questo, in cui palesemente la cronaca politicosociale non offre granché di interessante, l'Unità ha pensato bene di avviare una campagna contro le "pubblicità offensive per le donne"... (v. qui sotto):


A chiunque trasmetta al giornale l'immagine di una foto offensiva o di una scritta contenente la parola "culo", è stato promessa un'edizione rara di tutti gli interventi parlamentari di Togliatti.  Attratto da questa prospettiva, ho preso l'abitudine, negli ultimi giorni, di inchiodare con la macchina davanti a ogni poster stradale contenenti dettagli offensivi e di fotografarlo con il teleobiettivo: con la neve e il ghiaccio che ci sono attualmente a Bruxelles, sto correndo grossi rischi, ma il fine giustifica i mezzi.

Per tornare alle scelte editoriali del giornale che fu di Gramsci e persino di Bordiga: solo uno spirito  maligno potrebbe sospettare che la galleria di foto di "denuncia" di cui sopra (evidentemente DESCRIVERE gli annunci non sarebbe bastato, meglio mostrare per meglio sensibilizzare) sia stata pubblicata ANCHE come trovata pubblicitaria o specchietto per le allodole. Tipo le 50 gallerie dedicate da Repubblica al Motorshow, pochi giorni fa, dove non trovavi un motore neanche con la lente d'ingrandimento.  Se fossi un SUV, mi sentirei offeso (Copyright  Cecco Angiolieri).

Quello che mi ha colpito, e mi spinge a SCENDERE IN CAMPO è pero' un'altra cosa: la vaga analogia tra la foto offensiva qui sotto - che prende spunto da un fine nobile, quello di incentivare le immatricolazioni all'università (e sarebbe troppo facile commentare che le matricole che si sono iscritte per le TETTE, ora si trovano sui TETTI / delle facoltà / a fare casino)  -  e il poster della CHIESA LUTERANA DI SVEZIA, affisso nella metropolitana l'estate scorsa, per fare PUBBLICITA' ALLA CRESIMA.


 (foto 1: Copyright DE GREGORIO + UNIBO 2009, foto 2: Copyright COLLA + STOCKHOLMS LOKALTRAFIK 2010)

Tutto cio' ha suscitato in me profonde riflessioni sulla spiritualità contemporanea, la desacralizzazione del rito, la relatività del concetto di osceno, l'individualismo moderno e la progressiva dissociazione dell' "alterità" in un mondo di simulacri.  Ho condensato il tutto in un volumetto rilegato con prefazione di P. Sansonetti e postfazione di U. Eco. 

Vi offro di inviarvelo gratis, in cambio di una decina di foto offensive, che pubblichero' su questo blog per incrementarne il successo.