mercredi 8 décembre 2010

Det viktigaste är DU

In un momento come questo, in cui palesemente la cronaca politicosociale non offre granché di interessante, l'Unità ha pensato bene di avviare una campagna contro le "pubblicità offensive per le donne"... (v. qui sotto):


A chiunque trasmetta al giornale l'immagine di una foto offensiva o di una scritta contenente la parola "culo", è stato promessa un'edizione rara di tutti gli interventi parlamentari di Togliatti.  Attratto da questa prospettiva, ho preso l'abitudine, negli ultimi giorni, di inchiodare con la macchina davanti a ogni poster stradale contenenti dettagli offensivi e di fotografarlo con il teleobiettivo: con la neve e il ghiaccio che ci sono attualmente a Bruxelles, sto correndo grossi rischi, ma il fine giustifica i mezzi.

Per tornare alle scelte editoriali del giornale che fu di Gramsci e persino di Bordiga: solo uno spirito  maligno potrebbe sospettare che la galleria di foto di "denuncia" di cui sopra (evidentemente DESCRIVERE gli annunci non sarebbe bastato, meglio mostrare per meglio sensibilizzare) sia stata pubblicata ANCHE come trovata pubblicitaria o specchietto per le allodole. Tipo le 50 gallerie dedicate da Repubblica al Motorshow, pochi giorni fa, dove non trovavi un motore neanche con la lente d'ingrandimento.  Se fossi un SUV, mi sentirei offeso (Copyright  Cecco Angiolieri).

Quello che mi ha colpito, e mi spinge a SCENDERE IN CAMPO è pero' un'altra cosa: la vaga analogia tra la foto offensiva qui sotto - che prende spunto da un fine nobile, quello di incentivare le immatricolazioni all'università (e sarebbe troppo facile commentare che le matricole che si sono iscritte per le TETTE, ora si trovano sui TETTI / delle facoltà / a fare casino)  -  e il poster della CHIESA LUTERANA DI SVEZIA, affisso nella metropolitana l'estate scorsa, per fare PUBBLICITA' ALLA CRESIMA.


 (foto 1: Copyright DE GREGORIO + UNIBO 2009, foto 2: Copyright COLLA + STOCKHOLMS LOKALTRAFIK 2010)

Tutto cio' ha suscitato in me profonde riflessioni sulla spiritualità contemporanea, la desacralizzazione del rito, la relatività del concetto di osceno, l'individualismo moderno e la progressiva dissociazione dell' "alterità" in un mondo di simulacri.  Ho condensato il tutto in un volumetto rilegato con prefazione di P. Sansonetti e postfazione di U. Eco. 

Vi offro di inviarvelo gratis, in cambio di una decina di foto offensive, che pubblichero' su questo blog per incrementarne il successo.


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